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Il dibattito concernente l’Intelligenza Artificiale (IA) ha assunto dimensioni globali, con numerose nazioni che hanno promosso incontri di rilievo per approfondire tale tematica. Nel contesto giuridico, e al di là di esso, l’IA si presenta come una doppia sfida, caratterizzata da elementi positivi e negativi.

Aspetti Positivi: L’IA si configura come strumento idoneo per l’automazione di processi legali ripetitivi e caratterizzati da un’alta densità di dati. Tra le sue applicazioni rilevanti rientrano la redazione di contratti standard, la revisione di documenti legali e la ricerca giuridica. Questa automazione, se adeguatamente implementata, può incrementare l’efficienza degli operatori legali, consentendo loro di dedicarsi a mansioni di maggiore complessità. Ciononostante, è imperativo sottolineare che l’elemento umano rimane imprescindibile per la personalizzazione di clausole contrattuali e per rispondere alle specifiche esigenze della clientela.

Aspetti Negativi: Sorge una preoccupazione rilevante in merito a potenziali pregiudizi automatizzati intrinseci in alcuni algoritmi di #IA. L’utilizzo di tali algoritmi nel contesto legale solleva interrogativi critici circa la parzialità e l’equità delle decisioni, in quanto l’addestramento degli algoritmi si basa su dati storici che potrebbero riflettere discriminazioni passate. Tale fenomeno potrebbe, dunque, perpetuare pregiudizi e disuguaglianze. Un esempio concreto si riscontra nella sfera della polizia predittiva, in cui dati distorti possono innescare circoli viziosi di discriminazione.

Un caso di risonanza è rappresentato dal sistema di riconoscimento facciale “Rekognition” di #Amazon, che ha evidenziato un tasso significativo di falsi positivi, con una percentuale considerevole riguardante parlamentari dalla pelle scura. #Algoritmi analoghi, adibiti alla valutazione di curriculum o contenuti online, hanno mostrato inclinazioni discriminatorie nei confronti di specifiche minoranze etniche o religiose.

Responsabilità e Protezione dei Dati: Il tema della responsabilità in caso di errori o danni derivanti dall’utilizzo dell’IA, soprattutto in ambito legale, rappresenta un nodo cruciale, con proposte che suggeriscono l’attribuzione di un riconoscimento giuridico alle IA. Tale prospettiva introduce scenari innovativi e solleva interrogativi di rilievo. La protezione dei dati emerge altresì come una priorità irrinunciabile, data la frequente necessità di raccogliere e elaborare dati sensibili nell’ambito dell’utilizzo dell’IA. Ciò richiede un’assoluta conformità alle leggi sulla privacy e la sicurezza dei dati.

Conflitti con l’Intelligenza Umana: Nonostante i progressi, l’IA rimane limitata rispetto all’intelligenza umana, sollevando interrogativi in merito al bilanciamento tra il suo ruolo e quello degli avvocati e dei giudici umani, soprattutto nei casi che richiedono competenze umane quali #empatia, giudizio #etico e #equità.

L’integrazione dell’IA nel diritto offre opportunità significative, ma richiede un’analisi attenta di questioni etiche, legali e operative. Trovare un equilibrio tra automazione e contributo umano si rivela essenziale per garantire un utilizzo etico e responsabile dell’IA, salvaguardando così l’equità e la giustizia nel sistema giuridico.

Avvocato Amato Mercuri

9 Responses
  1. Silvia Piccinini

    Sicuramente è così ma non dimentichiamoci che il sistema giuridico italiano non è come quello americano o di altri paesi UE, il nostro è molto più complesso e alcune volte di difficile interpretazione. Non sono una collega dell’avvocato Mercuri ma lavoro in uno studio legale di Torino e mi piace il settore.

  2. Avv. Chiarini

    Tutto vero ma non vedremo preso una IA nel settore legale, i tempi saranno molto lunghi e districarsi nei meandri del sistema giuridico della nostra Repubblica sarà una bella impresa. Aiutarci invece nel gestire al meglio il nostro lavoro secondo me sarà la priorità di questa aziende o start-up che promettono magia con l’intelligenza artificiale.

    1. Amato Mercuri

      Egr. Collega come scritto nel commento precedente non posso che essere d’accordo sulla dificcoltà oggettiva dei nostri Tribunali rispetto a quelli, ad esempio, americani. Mi viene da fare un paragone per cui la guida assistita è più semplice in una rete di strade come quelle americane parallele e perpendicolari mentre in una città come Roma impazzirebbe, non solo per le strade irregolari ma anche per l’imprevedibilità della guida degli esseri umani.

  3. Bruno

    Salve mi chiamo Bruno, ho visto il vostro articolo su facebook, sono appassionato di tecnologia e un avvocato (mancato) perchè ora lavoro nel campo dell’artigianato come falegname, vivo a Bergamo è tutto dire. Comunque volevo esprimere la mia opinione in merito dicendo che l’avv. Chiarini ha ricalcato un pò il pensiero di tutti io spero di non trovarmi mai nella situazione dove a giudicarmi sia un computer piuttosto che delle persone! E mi piacerebbe anche che la mia difesa o l’accusa sia in totale empatia e sinergia con me che sarei loro cliente.

  4. Pietro

    Articolo interessante, ormai sulle news ce ne sono parecchi che trattano IA in tutte le salse e questo ha colto la mia attenzione ⚠ perchè nessuno ci pensa che un giorno neanche tanto lontano sarà la quotidiana routine nei tribunali, ci avviciniamo al futuro…complimenti per il sito molto pratico da visitare sul mobile.
    Sono un blogger anche io e mi occupo di finanza se foste interessati a una collaborazione potete scrivermi via mail.

    1. Amato Mercuri

      Sig. Pietro grazie dei complimenti per il sito che girerò al mio informatico. Di sicuro ci avviciniamo a scenari che negli anni 60 pensavano fossero imminenti, se si guarda certa fantascenza ancora non siamo arrivati a quel livello, ma le tre leggi della robotica di Isaac Asimov secondo me sono sempre più vicine ad una applicazione concreta.

  5. Andrea Pescaro

    Io non condivido quanto scritto sopra. Sara difficile che l’IA entri nei nostri tribunali comunque vedremo in futuro.

    1. Amato Mercuri

      Egr. Sig. Pescari innanzitutto grazie di aver detto la sua. Ovviamente le opinioni diverse sono ben accette, tuttavia credo che la IA sia un processo irreversibile e che occuperà molto spazio nella nostra vita, lo sta già facendo senza che ce ne rendiamo conto. Mentre ad esempio il metaverso su cui Meta aveva tanto scommesso è sostanziamente stato abbandonato la IA è fiorente. Sarà una moda? io credo di no.

  6. Amato Mercuri

    Non posso che essere daccordo con chi sostiene che nei nostri Tribunali la nostra situazione è più complicata che in altri paesi. Faccio un esempio. Qualche hanno fa parlavo con un Professore universitario di informatica (informatica:sembra un termine così antico ormai) che mi parlava di un sistema predittivo che stavano sviluppando in Francia basato sull’analisi delle sentenze di un dato Tribunale. Sarebbe stato uno strumento utile per un avvocato capire come è orientato un Tribunale in determinate materie, sopratutto se non è il tribunale del proprio foro (consiglio pratico:mai scegliere un avvocato di un foro diverso da quello de Tribunale per quanto sia blasonato, se vorrete torneremo sul perchè). La cosa mi aveva affascinato, prevdere il futuro è stato sempre il pallino di ogni avvocato, tuttavia pensando concretamente al mio Tribunale mi è venuto da sollevare subito un eccezione: i nostri giudici cambiano spesso percui dire che c’è un indirizzo del Tribunale non è proprio corretto. Si dovrebbe fare per singolo giudice ma non è detto che quel giudice si sia mai pronunciato su una questione simile a quella che interessa in quel momento. Inoltre si incontrano spesso giudici che cambiano indirizzi consolidati.

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