Dal 17 dicembre 2023, un nuovo obbligo normativo noto come “Fischietto Parlante” coinvolgerà tutte le aziende che, nell’ultimo anno, hanno impiegato in media 50 dipendenti, hanno adottato un Modello Organizzativo ai sensi del D.lgs. 231/2001 (anche con meno di 50 dipendenti), o operano nei settori dei mercati finanziari, prevenzione del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo, nonché della sicurezza dei trasporti. Questa disposizione si applicherà indipendentemente dalle dimensioni dell’azienda.
Il D.lgs. 24/2023 implementa la Direttiva europea 2019/1937, che mira a garantire una tutela ai segnalanti (o whistleblowers), introducendo regole per l’istituzione di canali di segnalazione efficaci, riservati e sicuri. Al contempo, assicura una protezione degli informatori da possibili ritorsioni.
Le segnalazioni effettuate attraverso procedure specifiche copriranno tutte le violazioni relative a comportamenti, atti od omissioni che danneggino l’interesse pubblico o l’integrità dell’amministrazione pubblica o dell’ente privato.
Chi sono i segnalanti, noti come whistleblowers, nel settore privato? Sono:
- Lavoratori subordinati.
- Lavoratori autonomi, comprendenti prestatori d’opera, professionisti intellettuali, agenti di commercio, collaboratori coordinati e continuativi.
- Volontari e tirocinanti.
- Azionisti/soci e persone con funzioni di amministrazione, direzione, controllo, vigilanza o rappresentanza, anche di fatto, presso gli enti privati.
I dati dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) indicano che, in soli quattro mesi, sono state ricevute ben 600 segnalazioni. La tutela del whistleblower è stata rafforzata già a partire dal marzo scorso.
Il presidente dell’ANAC, il dottor Busia, ha espresso soddisfazione per il recepimento a livello italiano della direttiva europea. I whistleblower, tramite canali anonimi e protetti, denunciano irregolarità e violazioni nei luoghi di lavoro.
Afferma Busia: “Parliamo di autentiche ‘vedette civiche’, pronte a mettere in gioco i propri interessi per denunciare comportamenti illeciti. Una leva fondamentale, non solo per far emergere corruzione e malaffare, ma anche per far crescere e migliorare l’efficienza del settore pubblico e privato”.
Dal 17 dicembre, la tutela dei whistleblower sarà estesa alle aziende private con 50-249 dipendenti, che dovranno attivare un canale interno per la trasmissione e gestione delle segnalazioni. Delle 600 segnalazioni giunte ad ANAC, 240 provengono dal settore privato e 360 dal pubblico.
Il dottor Busia ha dichiarato durante un congresso: “Preservare i whistleblower da comportamenti ritorsivi è l’imperativo dell’Autorità. Chi denuncia responsabilmente irregolarità sa di poter trovare tutela, senza temere ritorsioni dai superiori”.
Personalmente, ritengo che sarebbe interessante conoscere l’esito di queste segnalazioni prima di esprimere giudizi sia positivi che negativi, al fine di evitare interpretazioni errate dovute a contrapposizioni interne. Attendiamo con interesse una statistica sull’esito di queste segnalazioni. Auguriamo a tutti un sereno periodo natalizio.